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Arte

“Tenete a mente che un quadro – prima di essere un cavallo da battaglia, una donna nuda, o un aneddoto qualsiasi – è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori riuniti in un certo ordine”.

Maurice Denis, Arte et Critique, 1890.

Quando parliamo di arte, ci riferiamo a un oggetto, un manufatto al quale associamo un significato e un valore. Pensiamo a un’opera pittorica: è una tela in lino ricoperta da uno strato fine di un impasto fluido colorato. Un dipinto è sostanzialmente questo, un oggetto che non ha utilità e che in sé non è costoso. Se invece prestiamo attenzione solo a ciò che rappresenta, la mente valuta quell’immagine e le conferisce un significato. In determinate circostanze, assegniamo anche un valore economico. La frase di Maurice Denis spiega bene il concetto – e sicuramente anticipa l’arte astratta.

No 14, Mark Rothko, 1960

Approfondiamo l’aspetto materiale di opera e in particolare l’impasto dei colori. La loro composizione, tanto in conformità a un disegno come per combinazione aleatoria, genera l’immagine, il cui significato scaturisce dalla nostra percezione, dal nostro giudizio. Questo processo analitico avviene naturalmente: è un fatto naturale, è la manifestazione dei colori secondo la nostra percezione sensoriale. Altrettanto naturale è la formazione di un pensiero che attribuisce un significato a ciò che stiamo contemplando.

Ma come percepiamo i colori? Questa domanda me ne fa venire in mente altre: ma cosa sono i colori? Sono elementi tangibili o sono un codice inventato da noi?  Il colore è una sensazione visiva, è una caratteristica di un oggetto in un ambiente luminoso.  A livello pratico abbiamo creato dei sistemi di colori che assegnano un nome ed un codice ad ogni colore.

Ho pensato di scrivere un manuale che descrive le principali caratteristiche dei colori. Con anche l’intenzione di fare chiarezza sulla terminologia che è usata nel campo della produzione d’immagini nel senso più ampio – dalla pittura alla stampa.

“Ho ritrovato dei materiali che conservavo dai tempi de liceo. In questi 70 giorni li ho usati per creare cose nuove, delle opere diverse da quelle che avevo fatto prima. Un nuovo modo di dipingere che probabilmente manterrò in futuro”.

Era il 23 febbraio 2020 quando cominciò la messa in atto delle “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”. L’8 marzo il Presidente Conte diceva: “È importante essere consapevoli che abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini, l’effetto di questo nostro grande sforzo potremo vederlo solo tra poche settimane”. Poi venne pubblicata una serie di Decreti che prolungavano tali  misure sino ad arrivare a maggio, quando dal giorno 4 cominciava la cosiddetta Fase-2.

La regola principale era quella di rimanere in casa. Una condizione che da molti è stata vissuta come una sorta di cattività, in contrasto con i diritti di autonomia, indipendenza e libertà. Per alcuni invece è stato un periodo di opportunità, come, per esempio, poter rimanere con la propria famiglia o non vedersi obbligato a fare 2 ore di strada chiuso in macchina per andare e tornare dal lavoro. Quindi c’è chi ha potuto dedicare il proprio tempo a fare cose che magari non avrebbe fatto.

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Era il 2011 quando ho cominciato a lavorare al progetto Montagne Dipinte. Dopo tanti anni lontano dal posto dove sono nato, è stato necessario tornare e, quasi come se fosse un processo di riappropriazione, ho cominciato a dipingere quel paesaggio. Fin dall’inizio ho alternato rappresentazioni più dettagliate a studi e opere più libere, realizzando dei lavori minuziosi e altri maggiorante interpretativi.

In un primo momento, le opere che suscitavano più interesse erano quelle che rappresentavano fedelmente le montagne, probabilmente per la loro complessità tecnica. Quando mi è stato chiesto che cosa aggiungessi alla fotografia, ho risposto che era proprio la pittura. Sì perché credo che, per quanto si voglia rispecchiare la realtà, il processo creativo e i limiti della tecnica faranno sì che sia sempre presente un certo grado di astrazione. E la pittura aggiunge spessore emotivo, vibrazione e complessità.

Realizzavo contemporaneamente altre opere con tecniche diverse, dove il paesaggio veniva descritto a grandi linee, in maniera sintetica o nelle quali introducevo elementi grafici puramente astratti. Questa volta il dubbio per alcune persone era se fossero dei lavori non finiti.

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Processo creativo

Gli psicoanalisti descrivono il processo creativo per fasi che avvengono in successione o che si sovrappongono e si alternano. Lo definiscono come una sequenza di eventi che va dall’individuazione del problema all’elaborazione e la messa in pratica di una soluzione tra le possibili ipotizzate, che avviene sia a livello cosciente che a livello visionario attraverso flussi altalenanti di pensiero logico (lineare: causa/effetto, prima/dopo) e pensiero analogico (non-lineare: somiglianze/differenze, relazioni/opposizioni). Un percorso che inizia con l’organizzazione dei dati e termina con le verifiche e la condivisione del lavoro svolto.

Il processo creativo artistico consiste nella ricerca di una proposta non convenzionale ma adeguata alle circostanze, attraverso l’elaborazione e l’organizzazione mentale delle idee, che si materializza con l’uso dei materiali disponibili. Tutto ciò si realizza secondo una dinamica fatta di piccole decisioni all’interno di grandi scelte che si alternano e si influenzano mutuamente.

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[Matteo Lencioni. Pittura a tutto campo.pdf]

Tempo fa ritrovai una cartelletta con diversi lavori fatti al liceo. Molti fogli, tante copie dal vero di nature morte, statue e figure umane. C’era anche un mio ritratto fatto da un compagno: un bel disegno ma poco somigliante all’originale, una buona approssimazione alla realtà ma non una copia fedelissima. Disegnando un modello, prima si tracciano le linee fondamentali e le forme più generali, poi si lavora sui dettagli e gli aspetti più singolari. Così facendo il mio amico, con questo processo creativo di generalizzazione e semplificazione, aveva tradotto sul foglio quella che era una sua personale versione di ciò che stava osservando. Si perché la percezione è condizionata da molti fattori (individuali e culturali) [1] e la capacità di riprodurre ciò che si osserva è limitata da certe doti artistiche. Perciò anche una “copia dal vero” è sempre un racconto parziale della realtà ed esprime una visione soggettiva che, a sua volta, lo spettatore giudicherà da un punto di vista personale.

Se accettiamo la considerazione che la realtà si costruisce nella mente, confermiamo il fatto che essa è solamente un riflesso di ciò che effettivamente accade all’esterno. Sappiamo che il cervello processa le informazioni acquisite attraverso i sensi per creare un’immagine che potremmo definire come una versione accettabile di ciò che ha percepito; una risposta credibile agli stimoli provenienti dall’ambiente. Così, il ritratto nasce da un’immagine mentale e prende forma sul foglio solo dopo una rielaborazione tecnica di quell’immagine: il risultato non può sicuramente coincidere esattamente con il vero.

Quando con la pittura vogliamo riprodurre ciò che vediamo (anche con la buona volontà di farne una copia esatta) ci vediamo condizionati da quel processo mentale d’interpretazione della realtà e limitati dalle nostre abilità tecniche, con il risultato di poterci solo approssimare al vero. Per essere precisi, anche una fotografia digitale, costituita da pixel, è una riproduzione e consiste in una sintesi di un fatto reale; lo si vede se si ingrandisce fino a che un dettaglio risulti irriconoscibile. Anche una foto in bianco e nero non corrisponde alla realtà così come la percepiamo nell’ambiente naturale, a colori, e quindi ne è una interpretazione (scelta del soggetto, selezione con l’inquadratura, colore o b/n, post-produzione, ecc.).

Ad una mostra un visitante mi disse: «Fai dei quadri [Montagne Dipinte] che sembrano fotografie e fotografie che sembrano dipinti», cogliendo nel segno della questione.

Confronto tra una fotografia (a sinistra) e un dipinto (a destra):

 

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En 1996 se creó la plataforma Tallers Oberts del Poblenou (TOP) con el objetivo de abrir los talleres y los espacios de producción artística del Poblenou de Bracelona para darlos a conocer a sus vecinos. Al principio el evento fue organizado con formulas de autosugestión de los propios artistas, después por el FAD (2011-’14) y desde el pasado 2015 está gestionado por la plataforma de las entidades creativas Poblenou Crea, la cual impulsa varias acciones y programas para promover el trabajo artístico del Poblenou.

Durante estos 20 años (TOP16) las conexiones entre los artistas y el tejido asociativo del barrio han ido progresivamente reforzándose. Los TOP han contribuido a establecer un vinculo cada vez más cercano entre los artistas, los ciudadanos y las asociaciones que trabajan por el interés de la comunidad del Poblenou.

En la actualidad, gracias a la periodicidad del evento y a la activa y numerosa participación de los artistas, los TOP representan un momento de encuentro con el arte que atrae un publico cada vez más numeroso desde toda la ciudad de Barcelona.

En 2016 he participado a los TOP como integrante del colectivo artístico/activista P9Artiu (Julia Clay, Sulé Duc, Matteo Lencioni, Eva Sans). Nuestra exposición ha sido en en local Eix Pere IV de Can Ricart, en el recinto declarado patrimonio histórico-industrial donde se encuentra también el muy conocido centro de producción artística Hangar. Ha sido la ocasión para presentar en publico la maqueta de la aplicación web de geolocalización que estamos desarrollando.

Como artistas cada uno de nosotros ha instalado aquí sus obras: las esculturas “Deferrovell” de Solé Duc, los fotomontajes “Abans+Ara” de Julia, mis pinturas y también la performance “Cual es la mercadería más preciada hoy en día?”.

TOP16, Exposición P9Artiu

TOP16, Exposición P9Artiu. 16-18 settembre 2016

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P9Artiu, arte-activo -ES-

Todos sabemos cuanto es importante conocer nuestra historia pasada para entender como hemos llegado hasta aquí y tomar decisiones de cara al futuro. Conocer como vivían las generaciones que nos han precedido puede hacernos reflexionar sobre lo que tenemos hoy y también encontrar un sentido para muchos de los aspectos de la vida de nuestra época, así como de los cambios que progresivamente afectan a la vida a largo de nuestra existencia. Somos actores participes de la historia para los que vendrán.

En cada lugar, en cada momento, todos actuamos en función de nuestra memoria y consciente o inconscientemente tomamos aquellas decisiones que más se ajustan a nuestros deseos. Estamos aquí y hacemos lo que podemos gracias a muchas otras personas que han tomado decisiones antes que nosotros. Vivimos en el medio que nos hemos encontrado; actuamos en el entorno que nos han dejado, un espacio transformado del que podemos aprovechar los recursos y todo lo que otros han hecho antes de que nosotros aparecieramos por aquí.

Dentro de una ciudad los hombres han ido modificando el hábitat en función de sus exigencias impulsados por el espíritu evolutivo. Los pasos que la sociedad ha dado son consecuencias de la resolución de los conflictos entre las personas que han actuado en este proceso, tanto por la toma de decisiones dentro de un hogar y que repercuten pues en un numero mínimo de personas, cuanto por aquellas decisiones tomadas entre pocas personas cuyo efecto alcanza la mayoría de la población.

poblenou-artiu

El skyline de Plaça de les Glòries

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Ferragosto e Natale non sono due date qualsiasi del nostro calendario. Probabilmente molte persone le associano alle vacanze, o comunque a due momenti importanti dell’anno.

A Pinzolo in estate e a Campiglio d’inverno si tengono due significative mostre, nelle quali vengono esposti i lavori dei numerosi artisti che vivono nella Val Rendena.

La rilevanza di questo evento sta nel fatto che costituisce l’unico momento nel quale vengono mostrate insieme tutte le molteplici forme artistiche presenti sul territorio, dove gli artisti già affermati si incontrano con quelli più giovani e dove pittori e scultori condividono un ampio spazio per il confronto e la comunicazione con i residenti e gli ospiti di passaggio.

poster

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Poblenou Hàbitat Cratiu. Exposición colectiva de arte contemporáneo.

Desde el 11 de septiembre hasta el 10 de octubre 2015, de martes a sábado de 17 a 21h, exposición y actividades relacionadas en el magnifico espacio expositivo del Centre Cìvic Can Felipa del Poblenou.

cartel  /  Daniel Gasol  /  calendario  /  video

PHC Can Felipa

Exposición en Can Felipa

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Da sempre mi sono interessato all’arte, come autore e come fruitore; negli ultimi anni ho anche iniziato ad esporre le mie opere pittoriche. Visito musei e mostre per approfondire la conoscenza del passato e rimanere al corrente con degli sviluppi dell’arte contemporanea. Gestisco il mio lavoro in modo piuttosto intuitivo, secondo una certa idea dell’arte, soggettiva e non del tutto nitida e limitata, che si è andata formando negli anni fino a questo momento.

Rivolgendomi principalmente alla pittura, senza però separare il tema dal concetto generale, riporto qui alcune riflessioni personali sull’argomento.

[Matteo Lencioni. Riflessioni sull’opera d’arte.PDF] 

L’arte e l’artista

Capita frequentemente che parlando d’arte ci si riferisca a qualcosa che è strettamente connesso alla personalità dell’artista, che egli genera intimamente e realizza grazie alla sua spiccata creatività e che si manifesta come espressione delle passioni e delle riflessioni sul mondo del suo autore. In generale viene apprezzata quando “colpisce”, quando trasmette quel qualcosa in forma poetica ed “emoziona”.

cresta

Matteo Lencioni, Cresta, 2011

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Participación al concurso para el arte contemporáneo T.I.N.A. -this is not an art- Prize. Madrid (2015)

T.I.N.A. es una plataforma internacional que permite a los artistas ponerse en contacto con una red de galerías, salas de exposiciones y comisarios interesados en evaluar los trabajos presentados para crear nuevos proyectos y empezar nuevas colaboraciones.

Obras presentadas:

Senza Titolo 18 | Senza Titolo 19 | Senza Titolo 39 | Senza Titolo 27 | Senza Titolo 37, 1999, barnices sintéticas, spray y esmaltes sobre cartulina. 100x70cm

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Il giorno del nostro primo incontro ho chiesto ai bambini di fare un disegno, un paesaggio di montagna. Gli ho chiesto di prendere un foglio bianco e di utilizzare il materiale che usavano di solito. Alcuni con i colori ed altri con i pennarelli, si sono messi all’opera. Tutti bravi. Hanno fatto un disegno di fantasia, con le montagne, il cielo, il prato e alcuni hanno aggiunto le piste da sci e qualche personaggio. Quasi tutti hanno anche disegnato un bel sole giallo in mezzo al foglio. Il corso Dipingo le Montagne nelle scuole elementari G. B. Righi di M. di Campiglio è parte di un progetto formativo più ampio che riguarda la conoscenza dell’ambiente nel quale ci troviamo e che si svolge attraverso varie discipline, come anche lo sci e la sicurezza in montagna, per esempio. La promotrice è l’attivissima professoressa Patrizia. Lo scopo specifico del corso di pittura è quello di stimolare l’abilità di osservazione e quindi la capacità di lettura dell’ambiente naturale.

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Le montagne, il sole, gli orsi e l’Ensō, il cerchio Zen. Il muro è quello della terrazza dello Zen Cafè sul Parco Fluviale della Sarca, tra Comano Terme e Ponte Arche. I simboli e i colori compongono un opera murale sintetica e ricca di significati allo stesso tempo.

Il sole tra le montagne indica il mondo terreno, abitato gli orsi che sono il simbolo della natura di questo territorio. La spiritualità dell’esistenza è rappresentata dall’Ensō, aperto, nel quale è incluso uno dei due animali mentre l’altro cerca la strada per raggiungere la compagna.

Il dipinto (circa 30m²) è stato realizzato con pittura murale di alta qualità per esterni, usando i colori sopra una base di imprimitura bianca e una verniciatura finale protettiva per garantire la massima durabilità nel tempo.

Questa mattina in ufficio, per mia sorpresa, qualcuno ha iniziato a parlare di arte. Qualcuno aveva parlato delle mie Montagne Dipinte a qualcun’altro e questo mi ha fatto sicuramente piacere. “Ma come! devo farti io pubblicità?”, mi ha detto. Certo, forse dovrei fare di più per farmi conoscere… comunque, per quel poco – o tanto – che ho fatto, ho anche avuto delle soddisfazioni.

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Joan Mitchell. Ladybug. 1957 [Copyright © Estate of Joan Mitchell]

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Nella teoria del colore, il blu, il rosso e il giallo vengono chiamati i colori primari…

La teoria del colore costituisce una parte importante delle conoscenze basiche per chi si occupa di arti grafiche. Mi riferisco ai pittori, ai grafici e anche agli architetti ed i vari professionisti che partecipano all’esecuzione dell’opera. Anche se certamente lo studio della teoria rimane una necessità per i professionisti, la conoscenza di alcuni degli aspetti fondamentali che riguardano il mondo dei colori, risulta interessante anche per i non addetti ai lavori.

Esistono molti modi di scegliere i colori nel momento in cui si deve realizzare un’opera d’arte o per esempio uno spazio espositivo, così come quando si sceglie l’arredamento di una casa. Nonostante che la percezione del colore sia un fatto soggettivo, esistono parecchi studi che svelano alcune caratteristiche fondamentali dei colori e che costituiscono i principi di base di una teoria del colore generalmente condivisa.

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Ho scritto una guida che fornisce le informazioni basiche a chi inizia dipinge. La dispensa si compone di 2 parti: la prima riguarda la teoria del colore, mentre la seconda tratta gli aspetti tecnici della pittura, come la prospettiva e la composizione della tavolozza.

 

[Introduzione alla pittura. La prima parte della dispensa si trova qui]

 

Se frequentate Madonna di Campiglio conoscete già il negozio Olimpionico Sport (Piazza Righi, 5), dove potete trovare tutto quello che vi serve per andare in montagna, d’estate e d’inverno. Ci potete andare per comprare, ma non solo.

Il negozio lo gestisce Sandro Vidi che è Guida Alpina e fotografo con grandi qualità. Da lui non si va solo per comprare, anzi, il negozio è diventato un punto di ritrovo per molti professionisti del posto. Maestri di sci, guide alpine, ma anche artisti si trovano lì a parlare di “cose di montagna”.

Lo scambio di idee avviene tra le opere fotografiche di SandroAlberto Bregani ed anche tra i miei dipinti.

I quadri che espongo fanno parte del progetto “Montagne Dipinte” che sto portando avanti da 3 anni. La mostra sarà permanente e consiste in un pannello di 260×130 cm fissato a parete ed altre opere dipinte su tela che raffigurano paesaggi invernali del Gruppo di Brenta; progressivamente i lavori esposti verranno rinnovati.

Guardate le vetrine, entrate e cercate in giro le fotografie in bianco e nero, chiedete dove vedere i quadri e se volete saperne di più… chiedete di fare una visita guidata!

P.S.: In negozio è ancora disponibile il libro La breve storia di un ghiacciaio.

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Matteo Lencioni, Vista insolita del Brenta (Unusual Brenta view), 2014. Acrilico su pannello multistrato, 260×130 cm

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Decisi di fermarmi qui, a Barcellona.

Per festeggiare il cambio di millennio organizzai un viaggio a Barcellona, di qualche giorno. Bene, quando arrivò il momento di tornare indietro con gli amici con cui ero partito da Milano in macchina, presi una decisione: “tornate voi” gli dissi.

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Passai i giorni successivi in giro per conoscere la città. Comprai un notebook (di carta…) per prendere appunti. Ricordo che scrivevo per imparare lo spagnolo e il catalano ma soprattutto disegnavo: dal vero, di fronte ai monumenti e a casa, dove realizzai una gran quantità di tracce a colori (graffiti sketches). Purtroppo ho perso la maggior parte dei disegni ed ho ritrovato solo un quaderno.

Era il 2000.
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zeb1999Nel 1998, terminati gli studi, decisi di andare a vivere a Barcellona. Vivevo a Milano da 10 anni e dal ’92 avevo dipinto graffiti urbani (spray paint graffiti writing). Andare a vivere in un altro Paese, in una città che non conoscevo, fu un cambio di vita significativo che mi portò anche a lasciare il mondo della Street Art. Da allora ho iniziato a lavorare esclusivamente in studio.

[Versión PDF en castellano: Hace 15 años] Read More

Domenica 24 agosto 2014, a Madonna di Campiglio, si è tenuta l’inaugurazione del “Percorso del Cantico”. Si tratta di un breve sentiero nel bosco presso la chiesa, lungo il quale, insieme alle aiuole del giardino botanico di montagna, sono installate le opere pittoriche che raccontano l’opera letteraria il “Cantico Delle Creature” di San Francesco e che sono state realizzate da artisti locali.

Il mio lavoro ha riguardato l’ode all’acqua. Nel dipinto è presente l’elemento acqua nelle sue diverse manifestazioni fisiche: la nuvola, la neve sulle cime e l’acqua del lago.

Tutta l’area è stata ripristina per iniziativa del Rotary Club di Campiglio, nella persona di Jalla Detassis, e con la partecipazione del Gruppo degli Alpini di Campiglio.

“Montagne Dipinte”. Esposizione personale di pittura e fotografia.

5a edizione. Madonna di Campiglio (TN) ITALIA. In Piazza Righi 24 a Madonna di Campiglio, dal 7 al 21 agosto 2014. Con la collaborazione della Scuola Italiana Sci Nazionale-Des Alpes e Il Profumo di Campiglio.

Nella sala vengono esposti gli ultimi dipinti (colori acrilici su tela) e la serie fotografica “La pelle del Ghiacciaio”. Inoltre si possono acquistare il libro “La breve storia di un ghiacciaio” pubblicato dal Parco Naturale Adamello Brenta Edizioni e la rivista “L’Eco delle Dolomiti” (n. 14).

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“Montagne Dipinte”. Esposizione personale di pittura e fotografia.

4a edizione. Madonna di Campiglio (TN) ITALIA. Sala espositiva Chalet Laghetto del Comune di Pinzolo, dal 28 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014. Con il patrocinio del Comune di Pinzolo e la collaborazione de Il Profumo di Campiglio.invito Montagne Dipinte

Articolo pubblicato sulla rivista con distribuzione internazionale L’Eco delle Dolomiti, dicembre 2013 (anche su giudicarie.com)

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Matteo Lencioni: “Montagne Dipinte”

Matteo nasce nel 1973, quando la sua famiglia si stabilisce a Madonna di Campiglio. Studia a Milano, prima nel I° Liceo Artistico Statale e poi si laurea in Architettura al Politecnico. Successivamente si trasferisce a Barcellona ed oggi vive tra la Spagna e l’Italia.

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Partecipazione al Premio Terna 05 (2013)

Essere o non Essere. Con gli altri. La Rete Sociale a regola d’Arte

È questo il tema del Premio Terna 05 che coinvolge gli artisti in una riflessione quanto mai attuale sulla relazione tra l’uomo e la solidarietà, sulla necessità di una rinnovata attenzione e vicinanza all’altro, valorizzando i momenti dell’incontro e della condivisione degli impegni; approcci possibili e responsabilità diffuse nella società di oggi, tra prossimità e distanze. Un modo per invitare gli artisti anche a rielaborare senso e statuto dell’Io, di quella spinta autoriferita che è condizione necessaria, ma non sufficiente dell’azione artistica (www.premioterna.it)

Opera presentata:

2-IN-1

Smalto (chiodi e filo) su pannello truciolare laminato. 63×178 cm

2-IN-1

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Semplici e quete, e lo ‘mperché non sanno

Progetto editoriale per un breve racconto fotografico ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

Il Canto Terzo si svolge nell’Antipurgatorio, dove le anime dei negligenti attendono di poter iniziare la loro purificazione. Quando Dante e Virgilio giungono alla montagna del Purgatorio incontrano le anime degli scomunicati, che Dante paragona ad un gregge. L’incontro fortuito con le pecore al pascolo in alta montagna e il loro tipico comportamento, è stato il pretesto per creare una immaginativa illustrazione al racconto della Divina Commedia.

Testo e fotografie: introduzione, 17 fotografie e sintesi. Formato: 29,7×21 cm. Fotografie scattate sul sentiero di Madonna di Campiglio n.217, nel Parco Naturale Adamello Brenta.

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Progetto fotografico-editoriale con oggetto il ghiacciaio dell’Adamello, nell’omonimo gruppo montagnoso fra Trentino e Lombardia.

Consiste nella serie fotografica dal titolo “La pelle del ghiacciaio” e dal libro ” La breve storia di un ghiacciaio”.

Il lavoro è stato presentato in occasione della prima esposizione “Montagne Dipinte” nel dicembre del 2012 a Caderzone Terme (TN).

La pelle del ghiacciaio

“La pelle del ghiacciaio” è il titolo delle serie composta dalle 8 fotografie che esplorano la superficie del ghiacciaio. Le immagini sono state stampate in edizione limitata Fine Art e possiedono un proprio certificato di qualità e autenticità. Formato: 30×22 cm.

La pelle del ghiacciaio n.1La pelle del ghiacciaio n.1

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“Montagne Dipinte”. Esposizione personale di pittura e fotografia.

1a edizione. Caderzone Terme (TN) ITALIA. Sala espositiva del Comune di Caderzone, dal 24 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013. Con il patrocinio del Comune di Caderzone Terme.

2a edizione. Tione di Trento (TN) ITALIA. Biblioteca del Comune di Tione di Trento, dal 2 al 30 giugno 2013. Con il patrocinio del Comune di Tione di Trento.

3a edizione. Madonna di Campiglio (TN) ITALIA. Sede della Scuola Italiana Snowboard Zebra, dal 11 al 25 agosto 2013. In collaborazione con Zebra Snowboard.

Articolo sul blog dedicato alle Dolomiti questedolomiti.com 

Castelleto_Inf_salendo_al_Rif_Tuckett_40x60Castelleto Inferiore. Acrilico su tela, 40×60cm

L’arte della Natività 2a Edizione: Alter-Nativitas 2012, Pinzolo (TN) – ITALIA

Esposizione collettiva di arte contemporanea promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pinzolo all’interno della rassegna “l’Arte della natività”.

La seconda edizione, dal titolo “Alter-Nativitas 2012”, è stata organizzata da Il Sextante in collaborazione con Spazio Tadini di Milano e si è tenuta nella sala espositiva del Paladolimiti di Pinzolo (TN) – ITALIA.

La collettiva (che conta con la partecipazione di una quarantina di artisti contemporanei affermati a livello nazionale e internazionale) e presenta 53 opere tra quadri, sculture e fotografie, ha come fine quello di proporre un percorso alternativo, una pausa di riflessione sulla natività oggi, con linguaggi nuovi. Cosa significa nascere oggi? Cosa vuol dire venire alla luce come individui nel contesto sociale contemporaneo? Quale immaginario evoca oggi l’immagine di un neonato o di una nascita? A queste domande abbiamo cercato di dare una risposta attraverso l’arte (M. Ciaghi).

Opera presentata:

Alternative (Andrej Rublev)

Técnica mixta sobre madera. 120 x 80cm

Con questa opera si propone una riflessione religiosa e laica sulla Natività e sulla nascita. Attraverso l’utilizzo e la scomposizione della splendida icona del pittore russo medievale Andrej Rublev, l’opera vuole stimolare una riflessione sulle componenti che tradizionalmente hanno costituito lo schema codificato della Sacra Familia e della famiglia.

La distribuzione aleatoria dei personaggi frantuma l’ordine geometrico, gerarchico e simbolico della rappresentazione tradizionale, con l’intenzione di proporre allo spettatore un esercizio di rielaborazione e ricerca di un ordine soggettivo nuovo e autonomo.

Matteo Lencioni

AerosolZebArt è il nome che usai per le opere derivate dal graffiti writing e prodotte in studio, dato dall’unione di “Aerosol Art (termine, come Spraycan Art, che si usava per sottolinearne il valore artistico del graffiti writing) e “ZEB”, il mio pseudonimo come writer.

Nell’ambinete dei writers le opere da studio venivano genericamente chiamate “tele“. Le tele rappresentarono il passaggio dai muri alla pittura nel senso tradizionale. Con l’evoluzione del lettering, che era la base del writing e continuava ad essere il tema principale delle prime opere, la mia pittura si fece sempre più astratta; arrivò poi il momento di spingersi oltre, verso un’espressività pittorica più personale, espressionista e gestuale.  L’evoluzione continuò fino alla produzione delle opere del 1999.

I miei graffiti sono stati pubblicati su riviste e fanzine specializzate ed ho esposto le tele in varie esposizioni collettive.

Pezzate Passate Writers Blog 

Galleria InterNos Milano 11/1994

Pannello per l’esposizione nella Galleria InterNos. Milano, 1994.

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