Lo chiamiamo “logo”
Pittogramma e logotipo, marchio e marca. Oppure semplicemente “logo” (abbreviazione di logotipo). Si crea un logo quando si vuole pubblicare e diffondere un prodotto, un servizio, un’associazione sportiva o un evento ed è necessaria un’immagine che trasmetta un significato d’identità.
Per capire meglio come viene creata quest’immagine è utile conoscere cosa rappresenta e quali sono le parti che la compongono. Anzitutto esiste una marca (brand), che esprime un concetto complessivo in ambito commerciale. Può essere vista come l’espressione generale che comprende il marchio e rappresenta tutti gli aspetti distintivi del prodotto e dell’impresa che lo realizza, in relazione alla percezione dei consumatori. A livello grafico, invece, si definisce marchio un qualunque simbolo che rappresenti un prodotto e lo distingua da tutti gli altri. È l’immagine della marca applicata su ogni prodotto. Può essere costituito da tutte le possibili combinazioni di logotipo e pittogramma oppure da un solo elemento tra i due. Potrebbe anche comprendere il cosiddetto pay-off che è una frase che riassume lo spirito della marca (motto). Il logotipo, cioè la “parola” (nome o sigla), è la parte leggibile e pronunciabile di un marchio. Il pittogramma è il “disegno” che rappresenta graficamente il prodotto: può essere un’immagine astratta (ideogramma) oppure somigliante all’oggetto (iconografica).
Disegnare un logo non è cosa semplice. Bisogna trovare il modo di combinare le idee di più persone e realizzarne una condivisa da tutti. La risposta alle diverse esigenze non è immediata, perché quando si parla di idee si entra nel personale e allo stesso problema ognuno trova la propria soluzione. Il risultato non è scontato e spesso si raggiunge inaspettatamente. Chi disegna deve fare delle proposte basate su un ragionamento che definisca il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo in base a specifiche giustificazioni.
In pratica con un marchio si esprime una specifica identità, definita da un nome e rappresentata da un’immagine (tipografia e disegno). Io ne ho disegnati alcuni, ed ogni volta l’approccio è sempre stato quello di comprendere ed adattarsi al soggetto da rappresentare, secondo un metodo di lavoro di analisi e confronto con il cliente.
Per i due eventi del MUSE di Trento (RACE-TN e CHIRO-ITA-20-17),ad esempio, si è deciso di rappresentare chiaramente il soggetto dell’evento. Vediamo ad esempio il caso del “20th Chironomidae International Symposium” (nell’immagine al centro, in alto), un convegno per gli esperti in Chironomidi giunto alla ventesima edizione, che si realizza ogni volta in uno stato diverso e che nel 2017 si terrà in Italia. Da tutto ciò è nata la sigla “CHIRO-ITA-20-17”. La tipografia suggerisce l’idea del ciclo di vita in 4 fasi delle larve, le quali sono il soggetto di studio principale dei ricercatori, evidenziato nella lettera “O”. Come immagine di riferimento è stata scelta proprio la larva, che nell’ambiente scientifico ha quasi il valore di una mascotte. L’informazione aggiunta che specifica i dati dell’evento è presente solo sulle locandine e i manifesti.
Per lo storico negozio di articoli sportivi (sci e sport di montagna) “Olimpionico Sport” (nell’immagine al centro, in basso) di M. di Campiglio l’approccio è stato diverso. La richiesta del cliente era di fare un update del logo, il quale rappresentava uno sciatore stilizzato in posizione “a uovo”, sfruttando l’importante eredità dell’immagine esistente e conservando le sue caratteristiche principali. L’obiettivo era soprattutto quello di creare un marchio commerciale utilizzabile per la personalizzazione e vendita di prodotti propri. Così, il nome è stato sintetizzato in O-SPORT e il pittogramma è stato semplificato in una geometria più netta e chiara. Un’altra idea era che fosse possibile adattarlo ad usi specifici in riferimento ai diversi sport trattati. Sono nate così alcune possibili varianti del logo principale che con il movimento delle aste sotto la “o” simulerebbero, per esempio, lo snowboard o il free style.
Per riassumere, in ogni caso ho cercato di ottenere la versione più semplice ma allo stesso tempo completa dell’immagine del prodotto; ho voluto dare al logo delle caratteristiche che lo rendessero unico e facilmente riconoscibile, adeguato allo spirito del cliente ed al pubblico al quale il prodotto è rivolto. E dal punto di vista tecnico le esigenze sono prestabilite: il disegno deve sempre essere riducibile e comprensibile in ogni formato (realizzato in formato vettoriale) e può contenere o meno certi elementi grafici in funzione del tipo di riproduzione, che può essere la riproduzione fisica (cucitura tessile), la stampa o la visualizzazione su monitor. Il tutto d’accordo con il cliente. 😉