La breve storia di un ghiacciaio
Appunti per la presentazione del libro “La breve storia di un ghiacciaio”, Parco Naturale Adamello Brenta Edizioni, marzo 2014, in occasione della serata di presentazione delle nuove guide del Parco, all’interno delle iniziative del Progetto Grande Guerra e Trentino ’14-’18.
[Articolo sull’edizione originale limitata 2012]
[Anteprima dell’edizione PNAB 2014]
<< Si tratta di un libro che racconta un’escursione fatta pochi anni fa sul ghiacciaio del Mandron e che, nonostante io sia di Madonna di Campiglio, non avevo fatto prima.
Oltre che una grande scoperta, camminare lassù è stata anche un’esperienza particolarmente significativa, che ho condiviso con mia madre, alla quale il libro è appunto dedicato…
Il titolo del libro è LA BREVE STORIA DI UN GHIACCIAIO, ed il sottotitolo è RACCONTO FOTOGRAFICO DI UN’ESCURSIONE SUL GHIACCIAIO DELL’ADAMENLLO-MANDRON.
Il volume è composto da due parti, suddivise a loro volta in capitoli:
– Nella prima viene descritta la situazione geografica e storica del Ghiacciaio Adamello-Mandron. Vengono fornite informazioni pratiche riguardanti l’ambito fisico nel quale si svolgerà il racconto della seconda parte.
Qui l’escursione oggetto del libro viene spiegata a modo di guida… Seppur in maniera sintetica si parla del ghiacciaio, del cambio climatico, della guerra, dei rifugi e i sentieri.
– La seconda parte consiste invece in un racconto fotografico del percorso fatto (dal rifugio Mandron fino al Rifugio ai Caduti dell’Adamello e ritorno). Anche questa è suddivisa in capitoli ed è appunto costituita da una serie di scatti accompagnati da alcune frasi mie, aforismi o citazioni che, come fossero pensieri spontanei (come quelli che si fanno camminando in montagna) aggiungono un certo significato alle immagini.
Diciamo che qui l’escursione viene raccontata come un’esperienza emotiva e mentale… presente nella memoria e che riaffiora attraverso queste immagini… Ciò che viene riprodotto con questa sequenza di immagini e testi è un paesaggio mentale piuttosto che fisico.
[Dal primo paragrafo della 2a parte] Mentre si cammina in montagna si è portati a pensare a molte cose diverse… camminando si intraprende un dialogo con se stessi, attraverso il quale misuriamo le nostre forze ed allo stesso tempo prendiamo coscienza dei nostri meriti.
Vorrei inoltre fare alcune riflessioni sul contenuto di questo volume prendendo spunto da una conversazione avuta con l’editore intorno al titolo.
Vediamo anzitutto il significato de LA BREVE STORIA
BREVE perché limitata nel tempo, perché è la storia di qualcosa che è destinato a finire. Questo è quanto sta accadendo ai ghiacciai alpini: sembrerebbe che si stiano riducendo molto rapidamente e quindi che siano destinati a scomparire.
È breve anche il racconto, fatto di poche pagine; è un racconto di un viaggio di appena 2 giorni.
Voglio evidenziare anche il fatto che l’intento di questo libro è raccontare una storia, di qualcosa e di qualcuno dove il significato della vita del ghiacciaio si confonde con quella della vita dell’escursionista.
È la storia di UN GHIACCIAIO, come ho detto, è la storia di molti dei nostri ghiacciai.
E sulla linea del parallelismo ghiacciaio-escursionista, potrei dire che potrebbe essere quindi la storia di UN ESCURSIONISTA, UNO DI NOI, qualcuno che ama la montagna e che ha visitato o visiterà quei posti e che come me HA UNA BREVE STORIA DA RACCONTARE.
È la storia di mia madre… e chi l’ha conosciuta capirà il senso della frase associata alla sua foto: “sempre in bilico tra il perdersi e il ritrovarsi”.>>
[M.L.]
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